Novembre 2006 |
Mer 25 Ott 2006 |
Mer 18 Ott 2006 |
Mer 11 Ott 2006 |
Mer 4 Ott 2006 |
Settembre 2006 |
Mercoledì 25 Ottobre
Leonardo
Koop,
Fat Jon & Styrofoam,
Bent,
Cortney Tidwell,
Fovea Hex,
Machinefabriek,
Tuxedomoon,
Yasushi Yoshida,
Meganet presenta Liger, da Beatismurder (myspace).
Four Tet + Bonobo,
Four Tet + Lars Horntveth,
Andrew Coleman,
Mary Ann Hobbz.
Mercoledì 18 Ottobre
Luca
Alibìa,
Cake,
Gossip,
Supersystem,
Muse,
23 Skidoo,
Kylie Minogue,
Future Retro: New Order, Devo, Morrissey
Telex,
Ladytron,
Meganet presenta Aisth,
Stylophonic,
Bugz in the attic,
Deborah Anderson,
Bonobo.
Mercoledì 11 Ottobre
Leonardo
Dfa Remixes,
Archive,
Mashrooms,
Grizzly Bear,
Ampop,
Guther,
Yo La Tengo,
The Fiery Furnaces,
Broadcast,
Bonobo,
Basement Jaxx,
Riuchi Sakamoto,
Balduin,
Robin Guthrie,
F.S. Blumm,
Kammerflimmer Kollectief,
The Album Leaf,
Yellow6,
Inch-Time,
Burial,
Tortoise,
Caribou.
Mercoledì 4 Ottobre
Luca
Supersystem
Starsailor
Numero 6
Eagle*Seagull
Magnolia Electric Co
Meganet presenta Post Awakening Sound,
Ellen Allien + Apparat
Boards Of Canada
Apollo 440
Massive Attack
Minty Style
Emilie Simon
Wechsel Garland
Frida Hyvonen
Martedì 31 Ottobre
Sona, 2006; voto: 3 su 5.
La sola idea dietro il progetto merita di tenere il disco in massima considerazione. Se poi il prodotto dell'orchestra tiene fede alle premesse, e mescola gioiosamente tutta la musica del mondo, senza nessuna caduta di stile ed ammiccamento alla vendibilità, ecco che questo disco rappresenta un ottimo acquisto.
Memories Of The Future, 2006; voto: 3 su 5.
Kode9 è in pratica uno degli inventori del dubstep. Qui si unisce a tale Spaceape per produrre un disco abbastanza dub e narcotico. All'inizio, la voce di Spaceape troppo effettata irrita un po'; nell'andare avanti il fastidio si riduce un poco. La musica invece tiene bene, ma con una voce diversa sarebbe stato molto meglio.
Lunedì 30 Ottobre
The warrior dubz, 2006; voto: 3 su 5.
Lei è una conduttrice di BBC1, la compilation (che esce per l'etichetta di Mike Paradinas) fa il punto sulla scena dubstep, ovvero quella specie di dub piuttosto malato, ai confini tra l'elettronica nervosa e il blues oscuro (vedi alla voce Burial). Con i soliti alti e bassi, la raccolta a momenti entusiasma ed a volte annoia, ma riesce a passare disinvoltamente da ritmi fratturati, a rap ballabili per finire con dub abbastanza classici da riposo attivo.
Domenica 29 Ottobre
Huge, 2006; voto: 3 su 5.
Secondo EP (tre corpose canzoni) per questo gruppo basato sulla cantante Clodagh Simonds, in precedenza folk irlandese e poi del giro Hafler Trio e Current 93. Alle musiche, collabora Brian Eno, ma non si capisce bene cosa faccia. Il risultato sono canzoni tra il folk (apocalittico?) e l'ambient, che non dispiacciono, ma che non entusiasmano nemmeno.
Don’t Let Stars Keep Tangled Up, 2006; voto: 3 su 5.
Viene da Nashville, ma di country c'è molto poco. C'è piuttosto Bjork (a volte troppa), molto più malinconica, acustica e delicata. Insomma, un disco abbastanza breve (quaranta minuti, una rarità di questi tempi) eppure soddisfacente per musiche e voci.
Venerdì 27 Ottobre
Remixes, 2006; voto: 3 su 5.
Doppio disco che raccoglie, nel primo, una parte dei remix che Four Tet ha confezionato per vari personaggi (Radiohead, Aphex Twin, Beth Orton) e nel secondo, i remix che altri (Boom bip, Manitoba) hanno fatto di lui. Ci sono cose molto belle e cose mediocri. Però nel complesso la cosa diverte, e la raccolta vale la pena.
Mercoledì 25 Ottobre
Intercept!, 2006; voto: 2 su 5.
Dopo aver attraversato l'elettronica, l'ambient e la dance, i Bent finiscono sull'ultima spiaggia di ogni gruppo a corto di idee, il pop. Pop fatto a volte bene, ma spesso con poca ispirazione. Roba che entra da un orecchio, esce dall'altro e non lascia alcun ricordo.
Lunedì 23 Ottobre
Born in the U.K., 2006; voto: 1 su 5.
Scialba proposta di questo ragazzo che mal disegna il nuovo disco. Canzoni molto pop, sulla falsariga della chitarra e voce precedenti. Ma stavolta strafà con gli arrangiamenti, strabordanti, inutili e che respingono l'ascolto.
Sabato 21 Ottobre
The Same Channel, 2006; voto: 3 su 5.
Styrofoam ci aveva abituato bene con elettronica piuttosto sperimentale ma di ascolto scorrevole. Qui collabora con Fat Jon (artista hip hop che non appare grasso) per dare luogo ad un hip-hop di marca anticon, ovvero con musiche piuttosto astratte e spigolose a corredare rime altrettanto spigolose. Non male nel suo genere, ma Styrofoam lavora meglio da solo.
Venerdì 20 Ottobre
Tony Alva's hair, 2006; voto: 3 su 5.
Coleman è anche noto come Animals on Wheels. Per qualche motivo, questa volta esce con suo nome e pubblica un disco dove si mescolano elettronica ambient, hip hop e qualche sperimentalismo. Appurato che Tony Alva è uno skater (pare piuttosto famoso nel suo mondo), il risultato non porta grandi novità al mondo della musica, ma si lascia ascoltare senza fare male.
Giovedì 19 Ottobre
Future Retro, 2006; voto: 2 su 5.
L'operazione consiste nel riprendere brani piuttosto celebri degli anni ottanta, figli della new-wave e del techno-pop, e remixarli utilizzando produttori e dj di grido. Non funziona. Nonostante la presenza di Cure, Morrissey, New Order tra i remixati e Tiga, Sparks, Crystal Method tra i mixatori, il risultato è smorto, di nessuna innovazione, con le due gambe troppo divaricate.
Lunedì 16 Ottobre
Retrospective, 2006; voto: 2 su 5.
Ecco, i Fila Brazillia sono uno dei tipici gruppi che non reggono l'usura del tempo. Quando il trip-hop impazzava, erano degni alfieri del genere. Passata la moda, a fare del buon trip-hop sono rimasti in pochi. Tra questi, non ci sono i nostri: risentendo adesso in questo disco celebrativo di sedici anni di carriera i lori (presunti) migliori brani, ci si annoia parecchio.
Domenica 15 Ottobre
Sorry I Made You Cry, 2006; voto: 3 su 5.
Dopo lunga carriera (che dovrebbere essere già conclusa, il quarto (?) disco di questo gruppo (o del solo leader, mah) contiene esclusivamente cover. Ed è proprio la scelta delle canzoni rifatta a dare la cifra stilistica del tutto: molti brani d'epoca cantati con voci femminili, qualche cover di cover (My Funny Valentine, Song To The Siren), per dare un risultato altalenanante ma a momenti di struggente effetto.
Sabato 14 Ottobre
Summer Kling, 2006; voto: 3 su 5.
Pur uscendo per Morr Music, non c'è glitch, non c'è pop, non c'è folk, non c'è tronica. C'è un jazz leggero e sofisticato, delicato e piacevole, sognante. Autunnale a dispetto del titolo, senza essere malinconico.
Mercoledì 11 Ottobre
DFA Remixes Chapter 2, 2006; voto: 2 su 5.
Ormai hanno stancato. Il capitolo secondo dei remix dei DFA per vari artisti sparsi (Tiga, NERD, Unkle, Nine Inch Nails, Goldfrapp) non fa altro che ripetere le operazioni ed i suoni già noti; il riciclo del riciclo a questo punto annoia parecchio.
Martedì 10 Ottobre
Exposure (2006 deluxe ed), 1979-2006; voto: 3 su 5.
Era il 1979 quando usciva il primo disco solista di Fripp, dopo la prima fase dei King Crimson, e prima della seconda. A posteriori, un perfetto disco che mostra il passaggio tra lo stile progressive iniziale e quello molto più jazz-funk della seconda serie. In più, Daryl Hall e Peter Gabriel, Talking Heads, e molto New York. Questa edizione rimasterizza il disco originale, e propone un secondo abbondante cd bonus, con versioni alternative e/o definitive dei brani, almeno fino a che Fripp non cambierà nuovamente idea.
Lunedì 9 Ottobre
The Ginko, 2006; voto: 3 su 5.
Gruppo italiano, dovrebbero essere al loro secondo disco (ma forse questo è il primo con una distribuzione decente). Fanno musica strumentale, post-rock, usando anche molti archi come violino e violoncello; per questo, direi che partono da un indie rock tipo Dirty Three per raggiungere i Mogwai e i GY!BE. Quaranta minuti buoni, durata giusta per interessare senza mai una caduta nella noia.
Domenica 8 Ottobre
Matters of love and death, 2006; voto: 3 su 5.
Corrado Nuccini è il chitarrista dei Giardini di Mirò. Uno si aspetta quindi post-rock. Lo ottiene. Però è cantato hip-hop. Un disco strano; molti ospiti cantano, rap puro. Ma la musica non li segue, per lo meno al primo ascolto; senti meglio, e dici, puro post-rock, a volte perfino melodico. Ascoltando ancora, ti dici che tutto sommato non si tratta di sovrapposizione senza criterio, ma un suo incastro c'è. Può non piacere. Per me, in fondo, non è tanto male.
Sabato 7 Ottobre
Remixed, 2006; voto: 3 su 5.
Ciò che mi era piaciuto del precedente Absencen di questo collettivo molto jazz e sperimentale era appunto la commistione di strumenti tipici del jazz con atteggiamenti tipici dell'elettronica colta. Questo disco di remix maltratta pesantemente i brani, rendendoli molto più elettronici ed annegando i suoni classici. Pur non essendo migliore dell'originale, da apprezzare l'operazione, che veramente reinterpreta l'originale (come dovrebbe essere sempre). Il risultato, nonostante tutto, è piuttosto piacevole, anche se non propriamente facile.
Venerdì 6 Ottobre
All I Can Provide, 2006; voto: 2 su 5.
Clara Hill ha bazzicato a lungo l'ambiente downtempo, fornendo voce a molte produzione. Questo è il suo secondo disco. Fa pop. Discreto, va detto, ma pop. Molto pop. Tanto da nascondere quel poco di elettronica e jazz che ogni tanto traspare.
Giovedì 5 Ottobre
Days to Come, 2006; voto: 3 su 5.
Terzo disco e per Ninja Tune; calmo e rilassato, voce femminile suadente e piacevole, un disco che dice proprio nulla di nuovo, ma conforta. Siamo in pieno downtempo, ben fatto, e molto ascoltabile.
Mercoledì 4 Ottobre
Sacred Symbols Of Mu, 2006; voto: 3 su 5.
Planet Mu è l'etichetta di Mike Paradinas (mu-ziq, e sodale di Aphex Twin); con questo doppio cd a prezzo equo celebra (non proprio giustamente) la centesima uscita dell'etichetta. Brani nuovi o comunque inediti di Vex'd, Mu-Ziq, Venetian Snares, Gasman, Boxcutter, Luke Vibert e molti altri. Nulla di particolarmente notevole, anzi, direi piuttosto in stile, ma comunque un piacevole sentire.
Lunedì 30 Ottobre
Ho fatto giardino
Mondadori, Strade Blu, 2006
C'è nulla di nuovo nel nuovo romanzo di Pinketts. C'è sempre Santandrea, i suoi amici, le sue fidanzate, qualche omicidio da risolvere, violenza, sesso occasionale, eccetera. Ma, come al solito, i motivi di interesse stanno nella sua scrittura, nel senso delal frase, che a qualcuno stufa quasi subito, a me no.
Giovedì 26 Ottobre
GB84
Marco Tropea Editore, 2006
È faticoso leggere Peace. Oltre alle frasi spezzate, affilate, molti verbi e pochi aggettivi, c'è l'ordito complicato, infinite sottotrame, persone e vicende. Più che romanzi sono un quadro di Bosch, a volte grottesto, a volte spaventoso, teso a dare un ritratto sfaccettato di un momento storico o sociale. Qui il contorno è lo sciopero dei minatori inglesi del 1984, che fornisce persone ed argomenti, vicende e scontri, fisici ed ideologici. Alla fine si arriva a chiudere qualche storia, ma la parte importante è descrivere un anno vissuto pericolosamente.
Lunedì 9 Ottobre
La ventisettesima città
Einaudi Tascabili, 2002
Franzen è certo uno dei migliori scrittori statunitensi contemporanei. Certo, Le correzioni è un grandissimo libro, ma anche questo non è male. Parla di Saint Louis, o meglio, delle persone che ne governano la vita. C'è trame, c'è intreccio, c'è approfondimento, ci sono le persone ritratte dalle storie. Seicento pagine che scorrono via bene, fluide, né troppo leggere né troppo pesanti.
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